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COMUNITÀ TEOLOGICA (Tappa Configuratrice)

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La comunità teologica è formata da 12 seminaristi.

Dalla Ratio Fundamentalis Institutionis Sacerdotalis n. 68-73 La tappa degli studi teologici, o configuratrice, è finalizzata in modo particolare alla formazione spirituale propria del presbitero, dove la conformazione progressiva a Cristo diviene una esperienza che suscita nella vita del discepolo i sentimenti e i comportamenti propri del Figlio di Dio; al contempo, essa introduce all’apprendimento di una vita presbiterale, animata dal desiderio e sostenuta dalla capacità di offrire se stessi nella cura pastorale del Popolo di Dio. Questa tappa permette il graduale radicamento nella fisionomia del Buon Pastore, che conosce le sue pecore, dona per esse la vita e va alla ricerca di quelle che sono al di fuori dell’ovile (cf. Gv 10,14-17). Il contenuto di questa tappa è esigente e fortemente impegnativo. Si richiede, infatti, una responsabilità costante nel vivere le virtù cardinali, quelle teologali e i consigli evangelici, e nell’essere docili all’azione di Dio tramite i doni dello Spirito Santo, secondo una prospettiva prettamente presbiterale e missionaria; nonché una graduale rilettura della propria storia personale, secondo un coerente profilo di carità pastorale, che anima, forma e motiva la vita del presbitero. Lo speciale impegno che caratterizza la configurazione a Cristo Servo e Pastore può corrispondere alla tappa della teologia, senza che quest’ultima ne esaurisca l’intera dinamica e il contenuto. Concretamente, dovrebbe essere assicurata una feconda e armonica interazione tra maturità umana e spirituale, e tra vita di preghiera e apprendimento teologico. Nell’ottica e in vista del servizio a una Chiesa particolare, i seminaristi sono chiamati ad acquisire la spiritualità del prete diocesano, caratterizzata dalla dedizione disinteressata alla circoscrizione ecclesiastica di appartenenza o a quella nella quale di fatto si eserciterà il ministero, essendo egli pastore e servo per tutti in un contesto specifico (cf. 1Cor 9,19). In quanto legame con la Chiesa locale, questa appartenenza diocesana concerne specificamente il clero secolare, ma riguarda indistintamente tutti i presbiteri che esercitano in essa il ministero, pur nella valorizzazione del carisma proprio di ciascuno. Ciò significa anche configurare il proprio modo di sentire e di operare, in comunione con il Vescovo e i confratelli sacerdoti, per il bene di una porzione del Popolo di Dio. Tale imprescindibile amore per la diocesi può essere utilmente arricchito da altri carismi, suscitati dall’azione dello Spirito Santo. Allo stesso modo, il dono sacerdotale ricevuto con l’Ordine Sacro include la dedizione alla Chiesa universale e, pertanto, apre alla missione di salvezza rivolta a tutti gli uomini, fino agli ultimi confini della terra (cf. At 1,8) Nel corso di questa tappa, secondo la maturazione di ogni singolo candidato e in base all’opportunità formativa, saranno conferiti ai seminaristi i ministeri del lettorato e dell’accolitato, affinché possano esercitarli per un conveniente periodo di tempo e disporsi meglio ai futuri servizi della Parola e dell’Altare. Il lettorato propone al seminarista la “sfida” di lasciarsi trasformare dalla Parola di Dio, oggetto della sua preghiera e del suo studio. Il conferimento dell’accolitato implica una partecipazione più profonda al mistero di Cristo che si dona ed è presente nell’Eucarestia, nell’assemblea e nel fratello. Pertanto, uniti a una conveniente preparazione spirituale, i due ministeri permettono di vivere più intensamente quanto richiesto nella tappa configuratrice, all’interno della quale, perciò, è opportuno offrire ai lettori e agli accoliti modalità concrete per esercitare i ministeri ricevuti non solo nell’ambito liturgico, ma anche nella catechesi, nell’evangelizzazione e nel servizio al prossimo. In ogni caso, un accompagnamento adeguato potrebbe rivelare come la chiamata che un giovane pensava d’aver ricevuto, seppur eventualmente riconosciuta nel corso della prima tappa, non sia in realtà una vocazione al sacerdozio ministeriale, oppure non sia stata adeguatamente coltivata. In tal caso, di propria iniziativa o in seguito a un intervento autorevole da parte dei formatori, il seminarista dovrà interrompere il cammino formativo verso l’ordinazione presbiterale. La tappa degli studi teologici, o configuratrice, è comunque orientata verso il conferimento dell’Ordine Sacro. Al termine di essa, o durante quella successiva, se riconosciuto idoneo a giudizio del Vescovo, dopo aver ascoltato i formatori, il seminarista chiederà e riceverà l’ordinazione diaconale, con la quale acquisirà la condizione di chierico, con i connessi doveri e diritti, e sarà incardinato «o in una Chiesa particolare, o in una prelatura personale oppure in un istituto di vita consacrata o in una società», oppure in una Associazione o in un Ordinariato che ne abbiano la facoltà.

PRIMO TEOLOGIA

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CARANNANTE Emmanuel
Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno

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CERASUOLO Antonio
Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno

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GHISU Serafino
Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno

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VIVO Emmanuel
Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno

SECONDO TEOLOGIA

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CANDELA Marco Gaetano
Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno

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LAMBIASI Vincenzo
Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno

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PIERRI Rocco
Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno

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SARNO Nicola
Arcidiocesi di Amalfi-Cava

TERZO TEOLOGIA

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BARRA Davide
Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno

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CASTAGNO Joseph
Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno

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GAGLIARDI Emmanuel
Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno

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LAUSI Emmanuel
Arcidiocesi di Salerno-Campagna-
Acerno

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